venerdì 9 marzo 2012

Forlì - Proseguono indagini contro compagni anarchici per imbrattamento cripta Mussolini


fonte: romagna noi (nella foto le scritte e la rivendicazione)



FORLI' - Anarchici sotto torchio per ore. Stanno andando avanti le indagini dei carabinieri della compagnia di Meldola sull’imbrattamento della cripta che custodisce i resti di Benito Mussolini. Una delle due persone indagate per l’episodio, avvenuto il 26 novembre, è stata interrogata dai militari, che hanno posto molte domande sul fatto del cimitero di San Cassiano a Predappio. L’altra persona potrebbe essere interrogata a breve.

Quel giorno, un sabato, il cimitero fu chiuso alle 16.30: fino a quel momento la parete esterna della cripta risultava intatta. Le scritte erano state scoperte il giorno successivo, alla riapertura. “Fascisti assassini, a morte”; “Fascisti e clero complici corrotti”; “L’unico fascista buono è quello morto” sono le frasi che, con la bomboletta spray, erano state tracciate sul muro. Quel fine settimana era stata inaugurata a Predappio la mostra proprio sulla figura del Duce, alla casa natale di Benito Mussolini a Dovia.

Le indagini si erano subito indirizzate sugli ambienti anarchici del Forlivese: d’altronde, non erano passati che pochi giorni quando alla redazione di Cesena della Voce di Romagna e a quella bolognese del Resto del Carlino, era giunta una rivendicazione del gesto, scritta col normografo e firmata da sedicenti “Partigiani per la libertà”. La lettera, spedita per posta ordinaria da Firenze, tra le altre cose riportava: “Il nostro agire è stato scatenato dall’odio verso l’impero della chiesa, un fascismo che è ancora attivo oggi nella politica del paese e intrinseco alla democrazia stessa sbandierata dalla destra alla sinistra”.

Pochi mesi dopo, era emerso che sul registro degli indagati comparivano i nomi di due persone, entrambe legate agli ambienti extraparlamentari della sinistra. Nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore Sergio Sottani, erano state perquisite le loro abitazioni, con il rinvenimento di bombolette spray compatibili con l’episodio di San Cassiano. Inoltre, proprio il tipo di bomboletta aveva portato a ipotizzare - e gli accertamenti in merito sono ancora in corso - che le stesse persone potessero essere coinvolte anche nell’“assalto” grafico alla sede di Equitalia a Forlì e all’accensione di un pacco incendiario davanti ad una sede Unicredit di Ravenna, atto compiuto di sabato a notte fonda quindi puramente dimostrativo.

Una delle ipotesi al vaglio, a proposito della presunta iperattività dei due indagati ed eventualmente del loro gruppo, è che sia in corso una sorta di braccio di ferro con formazioni politiche altrettanto vicine all’eversione ma di segno opposto, che avrebbero una presenza - soprattutto a livello scolastico e universitario - più capillare. Nella rivendicazione erano citate “Casa Pound, Forza Nuova, Blocco studentesco, nostalgici e militanti neofascisti di ogni sorta, camuffati in associazioni umanitarie e ambientaliste, striscianti complici delle polizie, reazionari e squadristi agitatori di piazza che mascherano dietro al tricolore i loro infami ideali”.


http://informa-azione.info/forl%C3%AC_proseguono_indagini_contro_compagni_anarchici_per_imbrattamento_cripta_mussolini

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