martedì 13 marzo 2012

Bollettino Medico del 12 Marzo su Tobia Imperato


Bollettino Medico del giorno 12 Marzo 2012

Decimo giorno di sciopero della fame

Condizioni generali sempre caratterizzate da affaticamento, debolezza , ipostenia, si appaelsano i problemi legati alla mancanza di assunzione di zuccheri, grassi e proteine.

Peso 79.5

Persi circa 6,5 chili dall’inizio della protesta, (altri 4 chili erano stati persi durante la detenzione in carcere)
Pressione arteriosa max 135/ min 95

Frequenza 78 b/min
Esame obiettivo toraco-addominale sostanzialmente nella norma

Comparsa di cefalea e qualche dolore muscolare entrambi i sintomi sono probabilmente legati alla presenza di metaboliti tossici prodotti dal digiuno protratto.
Permane fondamentale l'assunzione di liquidi assai meglio se zuccherati

Personalmente riterrei prudente, per evitare danni importanti ad organi e tessuti , la sospensione dello sciopero della fame sin da ora.

Prossima valutazione 13/14 Marzo 2012


Dott. Roberto Dosio


Tobia Imperato in siopero della fame da Sabato 3 Marzo

Tobia Imperato, uno degli arrestati del 26 gennaio scorso, in arresti domiciliari dal 13 febbraio, con il divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano, ha iniziato sabato 3 marzo uno sciopero della fame.

Tobia protesta contro il rigetto delle richieste di autorizzarlo ad assentarsi da casa per andare a lavorare presso l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, dove lavora da tempo come bibliotecario, e a comunicare con persone estranee al suo nucleo familiare.
La sua attuale situazione di isolamento, imposta e mantenuta ad oltre 8 mesi dai fatti che gli vengono contestati, si rivela per certi versi deteriore rispetto alla sua precedente situazione carceraria, dove almeno poteva scrivere lettere all’esterno, e sembra dettata, al pari di quella degli altri indagati, da una logica esclusivamente punitiva, del tutto sganciata da quei principi generali, di adeguatezza e idoneità, che regolano l’applicazione delle misure cautelari nel nostro codice di rito.
La misura cautelare è stata imposta a Tobia perchè, secondo l’accusa, egli si sarebbe contrapposto ad un poliziotto nel corso dello sgombero del presidio della Maddalena il 27 giugno 2011.
In realtà, nelle foto prodotte dalla Polizia si vede unicamente un contatto tra la mano di Tobia e l’avambraccio di un operatore delle forze dell’ordine. Attraverso la testimonianza di una altro manifestante presente al fatto e il reperimento di un filmato scaricato dal web è stato possibile ricostruire integralmente la scena.
Il contatto in questione avviene su un ripido pendio a fianco dell’autostrada ed è preceduto da un intervento piuttosto rude di alcuni poliziotti che hanno appena buttato per terra un manifestante con le mani alzate. Il contatto dura solo un paio di secondi, senza che si possa apprezzare alcun intento violento da parte di Tobia.
Tobia ha sostenuto, con dichiarazione spontanea resa in interrogatorio, di essersi aggrappato al poliziotto perchè stava scivolando all’indietro. In effetti, dal filmato si vede che, immediatamente dopo aver appoggiato la mano sul poliziotto, egli cade all’indietro e scivola giù per la scarpata.
Resta veramente difficile comprendere come per una vicenda di questo spessore si possa decidere di richiedere e di applicare una misura cautelare.

Movimento NO TAV

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Diamo voce a Tobia!
Lunedì 5 marzo. Tobia è ormai al terzo giorno di sciopero della fame. In carcere aveva già perso cinque dei suoi 89 chili, in tre giorni di digiuno ne ha persi altri quattro. Come noto, il giudice gli impone il divieto di comunicare all’esterno in qualsiasi modo: non può scrivere lettere o mail, non può telefonare.
Un’imposizione odiosa che rende i suoi domiciliari quasi peggiori del carcere, dove poteva scrivere e ricevere visite.
Chi lo costringe a scegliere tra il silenzio e il carcere sarà obbligato a sentire la risacca profonda della sua protesta.
Ha fatto richiesta di poter essere visitato da un medico ma sinora il giudice non ha risposto.
Alcuni amici e compagni hanno pensato di proporre a tutti un’azione di sostegno alla sua lotta di libertà.
Diamo voce a Tobia!
Tutti sono invitati a scrivergli, inviando ovunque copia della lettera.

Potete scrivere ad anarres@inventati.org. Tutte le lettere gli saranno inoltrate

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