sabato 3 marzo 2012

1 Marzo – La risposta di Milano


Concentramento alle 18 in Stazione Centrale. Qualcuno arriva in anticipo, mandando in panico la DIGOS. All’arrivo di tutti i No Tav, il dispositivo è già saltato. Un gruppo compatto avanza in banchina, molti corrono verso i binari. La celere è tanta e nervosa, la stazione perde in fretta il suo aspetto tranquillo e pacificato da centro commerciale brianzolo. Torna ad essere un luogo di lotta nella metropoli. Bloccati gli accessi alle banchine, due frecciarossa riescono a lasciare la stazione, è questione di qualche minuto e un po’ di determinazione mancata sul momento. Peccato. Ma l’appello al blocco totale funziona. A Napoli e Ancona i binari sono invasi dai manifestanti. A Palermo l’A19 viene bloccata, così come a Bologna dove, non contenti di essersi presi la tangenziale, i No Tav bloccano l’A14. Apre lo striscione: “Oggi blocchiamo la tangenziale di Bologna, domani bloccheremo la Valsusa”. Al binario 17 di Torino un frecciarossa non parte, mentre un corteo raggiunge incazzato la sede della RAI. A Roma, la sede del PD rimane occupata. A Chianocco, i nostri compagni in valle si scaldano dietro alle barricate in fiamme, continuando i blocchi e cercando di respingere la celere. A Milano arriva qualche notizia, frammentata, confusa, ma si capisce bene la portata di quanto stia accadendo. Non si può restare bloccati in centrale così e appena tutti si sono organizzati si esce in corteo avanzando per le vie della città, dalle banchine della stazione a Piazzale Loreto, paralizzando il traffico. Appena usciti partono delle manganellate in coda al corteo, i compagni si difendono. Sale la tensione e si parte a passo spedito. Loreto completamente bloccata. E ancora, fino al Casoretto attraverso via Padova. Attraverso un quartiere, anzi, attraverso un intreccio di storie di lotta quotidiana nella metropoli, si incrociano gli sguardi sorpresi di chi, probabilmente, la militarizzazione la conosce sotto altre forme. Quella dei CIE e delle retate, dei lavori impossibili e delle botte nella volante. I cordoni ci si affacciano per pochi minuti, proseguono per sciogliersi poco in là. Qualcuno, affaticato ma non disposto a cedere, si organizza per il mattino seguente. A sarà dura!

http://notavliberi.noblogs.org/post/2012/03/02/1-marzo-la-risposta-di-milano/

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